Il quotidiano online SardegnaLive racconta la storia del torchio di Monastir
La storia della Sardegna è antichissima, tra le più antiche d’Europa e del mondo e probabilmente non deve sorprenderci se anche per la produzione del vino sono state trovate tracce che risalgono anche al 700 avanti Cristo. La storia che proponiamo oggi è stata ripresa qualche settimana fa dal quotidiano online Sardegna Live e scritta dalla giornalista Sabrina Cau. Si rifà ad una scoperta del 2016, divulgata ampiamente da tutti i media nazionali, tra cui anche l’Ansa (qui l’articolo).
Il vino sardo è davvero tra i più antichi del Mediterraneo, si chiede il giornale Sardegna Live? La redazione è andata a ricostruire la storia del ritrovamento del famoso torchio di Macomer, un torchio per il vino a torricella con vasca, ritrovato nel 1993 nel villaggio nuragico di Bia de Monti – Monte Zara, nel territorio di Macomer. La scoperta, fatta dall’archeologo Giovanni Ugas, fu estremamente sorprendente: il manufatto di arenaria, analizzato in laboratorio, venne collegato al periodo compreso tra il 900 e il 725 a.C, quando il villaggio era abitato.
Il professore Gianluigi Bacchetta, ordinario di Botanica sistemica UniCa-Università degli Studi di Cagliari, ha spiegato a Sardegna Live alcuni importanti passaggi, rispondendo alla domanda principale. Anticipiamo un piccolo indizio: la nostra Isola non avrà lo scettro del più antico ritrovamento in fatto di tracce di vinificazione, ma è poco importante. Sicuramente la Sardegna è stata un’importantissima tappa per la civiltà europea. Ricordiamo, anche se di epoca più recente, la storia di Viniolae, la stazione romana di Dorgali. Anche in questo caso sono state trovate tracce di processi di vinificazione. Sappiamo che gli antichi romani erano avidi consumatori di vino: potevano farne a meno a Dorgali, la futura terra del Cannonau? Ovviamente no.
Buona lettura.