E’ nata per gioco e per celebrare la nostra collaborazione con il festival letterario “L’Isola delle Storie”, la Sfida VinoLetteraria Cantina Berritta. E diciamo subito la verità: ci siamo divertiti e siamo davvero contenti di aver ricevuto ben otto storie, tutte bellissime, che si sono sfidate a suon di like su Facebook. Sono storie che parlano di vino, di passione, della terra e parlano soprattutto di amore. Pubblichiamo di seguito i mini-racconti che hanno vinto, conquistandosi così le dieci bottiglie messe in palio dalla nostra Cantina.
Al primo posto e con 104 like, insieme alla foto che vedete qua pubblicata, si è classificato Emilio Varricchio con questa storia:
Amo questo vino.
Ha il potere di liberare i miei sensi e di aprire varchi nel mio cuore, come la terra in cui prende vita.
L’ho bevuto per la prima volta a Cala Luna.
Vi ritrovo la brezza iodata delle nostre giornate al mare, fuori stagione. La sapidità delle lacrime che ti asciugo, baciandole.
La freschezza del tuo sorriso.
La morbidezza delle carezze vellutate sulla tua pelle ambrata.
Le ginestre che raccolgo per te dopo lo sbarco.
L’armonia del groviglio delle nostre anime.
Dietro di lui, con 64 like, il racconto di Antonio Massaiu:
TRAPASSO
Il giovane affondò la zappa lungo il filare evitando con cura il grosso ceppo di vite; con il rovescio colpì una grossa zolla polverizzandola. Si chinò, prese quelle erbacce infestanti e mentre le scuoteva per liberare la terra trattenuta dalle radici, udì un colpo fiacco poi tossire e ansimare pesantemente. Alzò gli occhi verso il filare attiguo; scorse il vecchio accasciato, quasi vinto dalla fatica. Si affrettò, lo soccorse e lo portò all’ombra di un grosso olivastro.
Gli porse dell’acqua; non ne volle.
Chiese del vino; gliene diede.
Gustandolo sembrò ravvivarsi, riprese colore e sorrise.
“È quello che ho fatto io quest’anno passato” disse il giovane.
Il vecchio rispose compiaciuto “Sono passati tanti decenni da quando iniziai a lavorare questa vigna e così buono non mi è mai venuto!”
Sorrise ancora, si appoggiò al vecchio tronco, abbandonò le stanche membra e chiuse gli occhi…
… forse per sempre.
Infine, al terzo posto, con 32 like, si è classificato Vincenzo Pira che ha scritto così:
Cannonau o Panzale. Vini che hanno il sapore antico della fatica di chi ha piantato la vigna. In terre dimenticate dal tempo s’è fatto il miracolo. Mescolando un po’ del sorriso delle vendemmiatrici han ridato voglia di vivere a chi conosceva solo il dolore. Nascondono la miseria, fan cantare i saggi e fan ballare i vecchi. Il vino è poesia imbottigliata: un’amischiu de luche de sole, chin selenu lenu lenu. Iffusta dae sos menzus vinos de sas terras durgalesas bos torrat grassias s’anima mia.
Ai vincitori vanno le bottiglie messe in palio dalla Cantina. Ringraziamo di cuore tutti i partecipanti per aver dedicato il loro tempo a scrivere e pubblicare le storie!