C’è una novità nel mondo del vino e riguarda il nostro paese, Dorgali. La Regione Sardegna ha infatti dato il via libera a un nuovo toponimo iscritto nell’elenco regionale delle cosiddette menzioni: si tratta della “Vigna di Oddoene”.
A richiederlo è stata la nostra Cantina Berritta, presente nella valle di Oddoene da diverse generazioni. Abbiamo voluto così omaggiare il nostro territorio, ideale per la coltivazione delle uve cannonau. Quando si accostano Dorgali e la produzione vitivinicola infatti l’equazione è semplice e il risultato è praticamente uno: la valle di Oddoene.
Questo luogo, situato ai piedi del paese della provincia di Nuoro e distante pochi chilometri in linea d’aria dal mare di Cala Gonone, è uno dei posti più adatti per la coltivazione della vite, lavorata probabilmente già in epoca romana. Un posto magico dove nasce dell’ottimo cannonau. Adesso questa località è stata anche inserita nell’elenco regionale delle vigne per la designazione dei vini a marchio Dop, denominazione di origine protetta, con il toponimo “Vigna di Oddoene”. La richiesta è partita dai nostri uffici. Potremo quindi utilizzarlo d’ora in avanti per i vini cannonau come il Monte Tundu o il Thurcalesu.
Si tratta del quarto toponimo autorizzato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale dal 2013 a oggi: solo altre tre aziende hanno infatti chiesto di poter individuare una zona specifica di produzione. Abbiamo voluto così rendere pienamente onore a Oddoene, dove tra l’altro sono presenti tutti i terreni della nostra azienda e dove oltre ai cannonau e coltiviamo anche il bianco autoctono Panzale, riscoperto con lo studio dell’omonimo antico vitigno.
Il rapporto che abbiamo con Oddoene è intenso e profondo e oltre ad essere un luogo dove affondano le radici della famiglia è un posto meraviglioso dove poter lavorare e fare vino è un piacere. Le ragioni che ci hanno spinto a chiedere il toponimo alla Regione sono però anche molte altre: Oddoene ha una lunga storia e a partire dal secondo dopoguerra in poi è stata la salvezza per tante famiglie dorgalesi alle quali era stato assegnato un appezzamento di terra. I campi, per lungo tempo incolti e improduttivi, sono diventati progressivamente lunghe distese di vigne e oliveti e questo ha rappresentato la rinascita per la comunità di Dorgali.
Aggiungiamo poi anche che crediamo in una zonazione o, come dicono i francesi, nel cru, cioè l’identificazione di un singolo vigneto o zona, riconoscibile per particolari caratteristiche. Un po’ come succede in altre parti d’Italia, dove il vino viene associato in modo forte a uno specifico territorio.