Nella nostra isola si è registrato un calo del 13% rispetto all’anno scorso, ma una qualità superiore
Secondo i primi dati diffusi dall’Osservatorio del Vino, l’Italia si conferma primo produttore mondiale con 46 milioni di ettolitri, davanti a Francia e Spagna. Il dato è in leggero calo rispetto al 2018 quando la produzione nazionale ha raggiunto i 55 milioni di ettolitri. In Sardegna, la previsione è di 380mila ettolitri con un calo del 13% rispetto allo scorso anno.
Il calo della produzione si è registrato soprattutto nel mese di maggio, quando l’abbassamento delle temperature e il forte vento hanno causato un ritardo nella fioritura e un rallentamento del ciclo vegetativo della vite, specie per alcuni vitigni quali il Vermentino e la Malvasia. Secondo le stime della Coldiretti per il 2019, in Sardegna si produrrà lo 0,83% del vino italiano in una superficie vitata di oltre 27mila ettari.
Emerge comunque un dato positivo: l’aumento della qualità del vino sardo. Il settore vitivinicolo si caratterizza infatti per innovazione, internazionalizzazione e per il coinvolgimento dei giovani. In Sardegna, 15mila ettari sono destinati infatti alla produzione di vini di alta qualità: un vino DOCG, 19 vini DOC e 15 vini IGT. Questo conferma anche quanto scritto da noi qualche mese fa in questo articolo: la previsione si è rivelata azzeccata.