Agosto è tempo di stime, come quelle delle principali associazioni di categoria. Ecco cosa prevedono per l’imminente vendemmia
Dopo i dati divulgati da Coldiretti, che parla di (47-49 milioni di euro), sono seguiti i dati di Confagricoltura, che è scesa più nel dettaglio facendo vedere cosa potrebbe succedere in tutte le regioni italiane. Ad ora, si parla di un calo della vendemmia del -6% sul 2018, aspetto che “dopo che il raccolto 2018 è stato particolarmente abbondante, l’attuale diminuzione della produzione non è da leggere in termini negativi”, sottolinea l’associazione delle imprese agricole.
Secondo la rilevazione condotta dal Centro Studi di Confagricoltura su campioni di aziende vitivinicole di tutte le regioni d’Italia, si prevedono quantitativi ridotti quasi ovunque, e soprattutto in Friuli Venezia Giulia (-20%), in Umbria (-13%), in Veneto e in Campania (-12%) e in Trentino Alto Adige (-11%), ma già anche Valle d’Aosta (-8%), Piemonte (-7,7%), Lombardia (-3,5%), Emilia Romagna (-5,5%), Liguria (-8%), Marche (-10%), Abruzzo (-8%), Sicilia (-6%). In Sardegna la percentuale di ribasso è inferiore alle altre regioni e si attesta al -5,5%. Sostanzialmente stabili sul 2018 le produzioni in Toscana e Basilicata, mentre vanno in controtendenza il Lazio (+16%), il Molise (+10%) e la Calabria (+9%), e con il segno positivo, ad oggi, anche la Puglia (+2,9%).
Per rendere più sicuri questi dati saranno decisivi il mese di agosto e ovviamente di settembre. Ma ad oggi, grazie ad una primavera fredda e piovosa e un inizio estate caldo e secco, “la qualità dell’uva è ottima e foriera di una produzione di vini potenzialmente eccellenti”.
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