Il vino rosso? E’ un ‘elisir’ che potrebbe aiutare gli astronauti in missione su Marte!
Marte dista circa nove mesi dalla Terra e gli Stati Uniti stanno preparando una nuova missione spaziale. Ma come resistere così tanto tempo? I ricercatori della prestigiosa università di Harvard si sono chiesti come proteggere massa e forza muscolare degli astronauti che saranno impegnati in questo progetto. La risposta arriva da uno studio su ‘ratti marziani’, pubblicato su ‘Frontiers in Physiology’.
Il lavoro mostra che il resveratrolo – celebre fenolo presente nel vino rosso – preserva la massa muscolare e la forza nei ratti esposti agli effetti devastanti della gravità di Marte (grazie a una simulazione). Nello spazio, in assenza di gravità, muscoli e ossa si indeboliscono.
“Dopo sole 3 settimane nello spazio, il muscolo soleo umano si riduce di un terzo”, afferma Marie Mortreux, autrice principale dello studio, finanziato dalla Nasa presso il laboratorio di Seward Rutkove al Beth Israel Deaconess Medical Center (Harvard Medical School). “Questo è accompagnato da una perdita di fibre muscolari a contrazione lenta, necessarie per la resistenza”.
Per consentire agli astronauti di operare in sicurezza nelle lunghe missioni su Marte, saranno necessarie delle strategie ad hoc per prevenire questo tipo di danno muscolare. Del vino rosso, appunto. “Le strategie alimentari potrebbero essere la chiave” per risolvere questi problemi, sottolinea Mortreux, “specie dal momento che gli astronauti che si recano su Marte non avranno accesso al tipo di macchinari per allenarsi utilizzati sulla stazione spaziale internazionale”.
Un candidato molto promettente è il resveratrolo: un composto che si trova nella buccia dell’uva e nei mirtilli, protagonista di numerosi studi per i suoi effetti anti-infiammatori, anti-ossidanti e anti-diabetici. “Il resveratrolo ha dimostrato di preservare ossa e massa muscolare nei ratti” in uno scenario “analogo alla microgravità durante il volo spaziale. Quindi, abbiamo ipotizzato che una dose giornaliera” di questa sostanza poteva mitigare” il problemi muscolari legati a un viaggio su Marte.